Il Salame di Varzi è un’eccellenza italiana dalle origini antiche, riconosciuta ufficialmente nel 1996 con la Denominazione di Origine Protetta (DOP), il più alto riconoscimento europeo per un prodotto alimentare. Un marchio che garantisce qualità e autenticità per il consumatore.
Le sue radici affondano nel Medioevo: furono i Longobardi, insediatisi sul territorio dal 570 d.C., a introdurre nuove tecniche di conservazione della carne tramite l’insacco. La presenza diffusa di boschi e ghiande favorì l’allevamento dei suini, mentre sale e spezie giungevano attraverso la storica Via del Sale. La sapienza dei Monaci Benedettini, che abitavano i numerosi monasteri locali, contribuì alla trasmissione delle tecniche di stagionatura.
Un insieme di condizioni favorevoli – ambientali, culturali e climatiche – ha reso possibile lo sviluppo di questo salume unico. Il particolare microclima dell’Oltrepò Pavese, frutto dell’incontro tra la brezza marina proveniente dalla Liguria e l’aria fresca delle colline, è ancora oggi un elemento fondamentale nella sua produzione.
La qualità del Salame di Varzi risiede nella scelta di carni suine italiane di primissima qualità, nel dosaggio equilibrato di sale e spezie, e nel rispetto di tecniche tradizionali affinate nei secoli, senza mai perdere la loro autenticità.
Il disciplinare di produzione, definito dal Consorzio di Tutela, stabilisce rigorosamente i criteri da seguire: il salame è insaccato esclusivamente in budello naturale e legato a mano. Al taglio, la fetta si presenta con una grana grossa e compatta, ben equilibrata tra parte magra e grassa, quest’ultima di un bianco brillante. Il profumo è fragrante ma delicato, con una leggera nota speziata che ne esalta il gusto.